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Il blog di Interfluid

Come scegliere un gas booster per alte pressioni

Come si sceglie un gas booster? Prima di eseguire operazioni di collaudo o manutenzione di componenti, così come altre attività in cui si impieghino gas ad alte pressioni, è necessario valutare alcuni parametri che influiscono sulle operazioni di moltiplicazione di pressione, come infiammabilità del gas, pressioni e temperature di esercizio, purezza ed efficienza. 

 

Le operazioni di collaudo o di manutenzione di valvole, raccordi, bombole o tubazioni, che richiedano l’utilizzo di gas ad alte pressioni, perché possano essere sempre efficienti e sicure, necessitano di accorgimenti tecnici necessari sia per la scelta della tecnologia più opportuna, che per il suo impiego sul campo. 

A queste si aggiungono anche prove per tenute, caricamento di accumulatori, trasferimento di gas, caricamento e collaudo di airbag, gonfiaggio di pneumatici e la ricarica di bombole a gas.

Per tutte queste applicazioni, lo strumento più adeguato è sicuramente un Gas Booster, ovvero un moltiplicatore di pressione che converte aria compressa in alta pressione (fino a 2069 bar) sfruttando il principio delle aree differenziali, senza nessun collegamento elettrico e senza nessuna lubrificazione.

Ci sono, però, alcuni aspetti importanti da considerare prima di scegliere il proprio Gas Booster e di iniziare a usarlo. Vediamoli di seguito.

 

Gas Booster e gas infiammabili

Nel caso di operazioni in cui i Gas Booster utilizzino gas potenzialmente esplosivi è necessario assicurarsi che sia prevista una corretta pulizia e lo sgrassaggio dei componenti che entrano in contatto con i gas di processo. Inoltre, tutti gli sfiati e vent dei componenti devono essere convogliati e scaricati in un’area sicura.

I nostri consigli. Per tutti i gas non inerti, eseguire la pulizia e sgrassaggio e rispettare il limite massimo di pressione, per evitare rischi di combustione.

 

Gas Booster e temperature elevate

Quando il gas viene pressurizzato è necessario utilizzare un Gas Booster che impieghi tenute standard in Viton, un materiale in grado di sopportare temperature fino a circa 190°C. La durata delle guarnizioni è inoltre aumentata con una camicia esterna di raffreddamento nella sezione di alta pressione (intercooler), capace di riciclare e utilizzare aria compressa impiegata dal motore pneumatico per il raffreddamento del gas.

I nostri consigli. Per poter mantenere la temperatura del gas a livelli non troppo elevati, in qualunque applicazione, è preferibile utilizzare un Gas Booster con un rapporto di compressione più basso possibile. Per applicazioni con un rapporto di compressione alto è invece meglio usare più booster in serie con rapporti diversi, oppure modelli a due stadi, per evitare il pericolo di surriscaldamento dei gas.

 

Gas Booster e sicurezza di lavoro

l gas, a differenza dei liquidi, può essere compresso in maniera esponenziale fino ad altissime pressioni. I sistemi che lo impiegano, come i Gas Booster, imprigionano quindi al loro interno una quantità enorme di energia capace di spandersi velocemente, che quindi va tenuta sotto controllo per non arrecare gravi danni alle persone e alle cose. Per operare in tutta sicurezza, è necessario perciò inserire a valle del booster una valvola di sfioro o, meglio ancora, di una valvola di massima. Per avere un controllo e sicurezza maggiore, è opportuno inserire nel circuito i una valvola pilota pneumatica di minima/massima pressione.

I nostri consigli. Al di sopra di una certa pressione, per evitare perdite pericolose, è meglio utilizzare connessioni MPCT o HPCT, ovvero connessioni per media pressione o alta pressione, conificate e filettate. È inoltre importante scegliere booster con componenti che prevedano ampi margini di sicurezza, per la gestione della pressione, e usare, quando possibile, bassi volumi per minimizzarne i rischi di impiego. Bisogna infine ricordare di non impiegare Gas Booster in ambienti chiusi e senza un’opportuna ventilazione meccanica.

 

Gas Booster e purezza del gas

Per non compromettere la corretta esecuzione di un’applicazione e la sicurezza degli operatori, i gas impiegati devono essere il più possibile puliti, secchi, ovvero non contaminati. Il Gas Booster ha una sezione di alta pressione non lubrificata e, quindi, esente dalla presenza di idrocarburi contaminanti. Questa particolarità consente una perfetta asetticità del dispositivo e dell’ambiente circostante.

I nostri consigli. È da preferire la scelta di guarnizioni dinamiche, di materiale inerte (PTFE). Il Gas Booster si caratterizza per una separazione tra il motore ad aria e la sezione di alta pressione attraverso tre guarnizioni, potenziate con due porte di sfiato (convogliabili), per garantire che il gas di processo non possa essere contaminato dall’aria di azionamento. Anche le valvole unidirezionali della sezione di alta pressione, in contatto con il gas di processo, sono di materiale inerte, ovvero in inox, bronzo, PTFE e Viton, e quindi esenti da idrocarburi.

 

Meglio un Gas Booster o un compressore meccanico tradizionale?

Analizzando le necessità operative elencate di seguito, la scelta è a favore del gas booster. Vediamo perché.

  • Alta pressione. La maggior parte dei compressori meccanici che utilizzano gas non raggiungono quasi mai pressioni oltre i 400 bar. I Gas Booster possono operare con pressioni che vanno da 4 bar fino a 2069 bar.

  • Purezza. Per i compressori di gas, la pulizia dell’applicazione è essenziale. I compressori meccanici tradizionali, per poterla garantire, richiedono l’impiego di un’unità di purificazione accessoria ad alta pressione, con conseguenti alti costi di acquisto e di manutenzione. I Gas Booster operano senza nessun collegamento elettrico e nessuna lubrificazione, con maggiore pulizia e minori costi d’esercizio.

  • Efficienza. Un compressore meccanico non può essere alimentato con alta pressione. Deve mantenere i suoi valori ridotti, vicini a quelli della pressione atmosferica, avendo però una minore efficienza operativa. Al contrario, i Gas Booster possono essere alimentati anche a pressioni molto elevate, offrendo una resa decisamente maggiore, con l’impiego di un circuito più semplice da gestire. 

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