Secondo gli studi condotti da MP Filtri, circa il 75% dei guasti negli impianti oleodinamici è causato dalla contaminazione dei fluidi. Questo dato può essere ridimensionato in maniera sostanziale impiegando filtri di qualità e pianificando un monitoraggio costante delle condizioni dell’olio in circolo.
Il metodo di codifica del livello di contaminazione da particelle solide negli impianti oleodinamici è definito dalla normativa ISO 4406 del 2019 che permette di identificare i parametri che influiscono sul mantenimento di condizioni ottimali dell’olio.
Perché è così importante lavorare con olio pulito?
Il mantenimento di livelli ottimali di qualità del fluido comporta una serie di benefici sull’impianto il cui impatto è riscontrabile sul lungo termine perché permette di:
In un circuito oleodinamico l’olio ha una duplice funzione. Da un lato rende possibile la trasmissione di potenza, che avviene tramite un fluido/liquido ad alta pressione, dall’altro ha la funzione intrinseca di lubrificante ma anche di contribuire al raffreddamento. Tutte funzioni che hanno un impatto diretto sull’efficienza della produzione.
L’impiego di filtri ed elementi filtranti di qualità e ha l’obiettivo di ridurre la presenza di elementi contaminanti all’interno del fluido che entrando nel circuito potrebbero causare blocchi o guasti.
Le particelle possono avere origine da 3 tipi di contaminazione:
Migliorare la qualità del fluido ha ricadute non trascurabili anche sull’impatto ambientale della produzione.
Aumentare la durata dell’olio riduce la frequenza di ricambio e quindi la quantità di materiale da smaltire. Ma non solo, influisce positivamente anche sulla durata dei componenti e sul trasporto di materiale: da un lato la quantità di olio nuovo trasportato diminuisce, dall’altro un olio più pulito ha un impatto inferiore sull’usura dei componenti con cui è a contatto, come le pompe oleodinamiche. Tutto questo comporta un numero inferiore di interventi di manutenzione riducendo la quantità di componenti nuovi che devono essere movimentati per sostituire materiali danneggiati.
L’alta capacità di ritenzione dei contaminanti dei filtri MP Filtri nasce dalla competenza del reparto Ricerca e Sviluppo interno, che gode delle sinergie con la divisione CMP (Contamination Monitoring Product) che si occupa della progettazione e della produzione dei dispositivi di monitoraggio della contaminazione.
Condividere le esperienze delle diverse divisioni permette a MP Filtri di sviluppare prodotti sempre più efficaci e vicini alle necessità delle aziende, anche in termini di sostenibilità ambientale. Gli elementi filtranti sono studiati appositamente con una serie di strati, a partire dall’involucro esterno in PET, per proteggere lo strato filtrante in microfibra e permettergli di svolgere al meglio la funzione di filtrazione di particelle fini.
La serie Elixir, inoltre, permette una sostituzione rapida della sola cartuccia filtrante estraibile che può essere facilmente smaltita e sostituita senza necessità di cambiare tutto il filtro.
Interfluid ha scelto di inserire nella propria gamma anche i prodotti MP Filtri nell’ottica di fornire un ulteriore ausilio al miglioramento delle prestazioni dei componenti oleodinamici offerti e, di conseguenza, aumentare la vita dei macchinari industriali su cui sono montati, in particolare: